mercoledì 18 luglio 2012

I giardini di Villa Medici



Gli splendi giardini di Villa Medici, conservano in tutta la loro estensione ancora oggi l’aspetto del XVI secolo. Quando, nel 1564, il cardinale Ricci acquistò la Casina Crescenzi situata sul “collis hortulorum”, il podere molto probabilmente,era una semplice azienda agricola circondata da terreni coltivati a vigne. Vennero in seguito intrapresi grandi lavori di terrazzamento. Fu creato un giardino chiuso da mura attigue, a Nord, al vigneto di Santa Maria del Popolo, la cui pianta, era in armonia con i principi di composizione dell’epoca. Grazie ai lavori di irrigazione di Camillo Agrippa, ingegnere milanese, il luogo venne poi impreziosito con numerosi bacini e fontane.
Nella zona Sud del giardino, a partire dal 1570, sembra sia stata in parte disposta una “silva” (o bosco) tra via Pinciana a Ovest, le Mura Aureliane a Est e la terrazza che chiude il giardino a Nord. Questa zona contiene ancora i resti interrati di un tempio romano probabilmente dedicato alla Fortuna.
Quando Ferdinando de’ Medici acquistò il terreno dagli eredi di Ricci nel 1576, si impegnò a portare a termine la serie di lavori avviata dal cardinale e non ancora conclusa. L’acquisto, nel 1580, della vigna di Giulio Bosco a Sud della “silva”, permise a Ferdinando di racchiudere definitivamente il sito della Villa tra le Mura Aureliane e via Pinciana. Egli creò così un nuovo asse Nord-Sud (il viale lungo), che collegava il giardino al Parnaso, ed edificò una piccola collina artificiale interrando le rovine del tempio antico.Quando, alla fine del XVI secolo, durante alcuni scavi archeologici venne scoperto il Gruppo scultoreo dei Niobidi, Ferdinando de’ Medici decise di comprarlo e di collocarlo in fondo al viale di un giardino.

Il gruppo scultoreo dei Niobidi

La splendida scenografia dei Niobidi rivela il destino riservato a chi osa sfidare il potere degli Dei. Nella mitologia greca Niobe, sposa del re di Tebe Anfione e madre orgogliosa di sette figli e sette figlie, si burlò di Latona, che invece aveva generato soltanto Apollo e Artemide. Questi ultimi, per vendicarsi, uccisero i bambini a colpi di frecce. Niobe allora chiese e ottenne da Zeus di essere trasformata in una statua piangente.

Questo antico gruppo scultoreo, unico nel suo genere in virtù del numero di statue, fu scoperto grazie a degli scavi archeologici avvenuti alla fine del XII secolo e fu poi acquistato da Ferdinando de’ Medici.
Da una scalinata laterale si accede al bosco e alla terrazza che permette di godere di una magnifica vista su Villa Medici, sui giardini di Villa Borghese e sulla città. Il bosco – che si dice sia abitato dal fantasma di Messalina, uccisa qui dal marito (l’imperatore Claudio) – fu risistemato da Ferdinando de’ Medici. Sulle rovine antiche di un tempio della Fortuna, questi vi realizzò un belvedere, detto Parnaso.

viale Trinità dei Monti 1

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