domenica 29 novembre 2015

Come pianificare un viaggio natalizio a Roma



Se è vero la città eterna è splendida da visitare 365 giorni all'anno; sicuramente è durante le feste di Natale che Roma assume un fascino ancor più magico e suggestivo. Del resto è proprio qui che hanno avuto origine le celebrazioni del Santo Natale: tanto la prima messa, celebrata presso la Chiesa di Santa Maria Maggiore, quanto il primo presepe le cui origini parrebbero risalire al 1300 circa. Ecco come pianificare al meglio il proprio viaggio natalizio nella capitale. 
La prima imperdibile tappa sono i mercatini di natale, che per tutto il mese di Dicembre popolano la bellissima Piazza Navona. Dolciumi, giocattoli, statuine del presepe e originali idee regalo; artigiani, giocolieri e saltimbanco, artisti di strada, per tutte le feste contribuiscono ad accrescere il fascino della più bella piazza di Roma. Al suo centro si anima un'antica giostra; mentre le apparizioni della befana e babbo natale allietano e rallegrano i più piccini.
 Il secondo passaggio obbligato è una visita al più antico presepe della storia: La Natività in Santa Maria Maggiore. Interamente scolpito nel marmo da Arnolfo di Cambio sul finire del tredicesimo secolo, in vista del Santo Giubileo. La chiesa fu teatro anche della celebrazione della prima messa di Natale e, ogni anno, allo scoccare della mezzanotte, vengono suonate le campane a festa per indicare l'inizio del Natale.
Come non andare a contemplare poi il gigantesco albero di Natale, eretto ogni anno in Piazza San Pietro, la culla della cristianità.  La vigilia di Natale, all'albero si aggiunge poi un meraviglioso e suggestivo presepe a grandezza di Natale.  Il momento più importante per tutti i fedeli è sicuramente la messa di mezzanotte celebrata dal pontefice nella Basilica.  Non meno solenne è il messaggio di Natale della mattina dopo, pronunciato dal Santo Padre dalla sua finestra.
Altra perla del natale romano è la statua deIl Santo Bambino, conservato nella chiesa di Aracoeli, in Campidoglio. Scolpita nel XVI secolo con un pezzo di legno d'ulivo proveniente dal Giardino del Getsemani, la statua è stata poi benedetta dal Papa. L'originale è stata rubata negli anni '90 del secolo scorso e, non più ritrovata, è stata sostituita da una perfetta riproduzione a sua volta anch'essa benedetta dal Papa. La statua viene posizionata nel presepe la vigilia di natale e vi rimane fino all'epifania, giorno in cui viene poi portata in processione.
Non solo celebrazioni sacre del resto; il natale romano è anche svago e divertimento. Si pensi alla pista di pattinaggio all'aperto a castel Sant'Angelo, ai musicisti e suonatori di cornamusa, ai venditori di caldarroste che affollano le principali vie della città eterna. Già: la magia del natale a Roma è davvero un pizzico più magica che altrove. 

   

mercoledì 25 novembre 2015

Come godersi Roma dopo il tramonto


Cari amici viaggiatori, turisti e non, in questa guida vi spiegheremo come potete godersi la meravigliosa città di Roma dopo il tramonto. La nostra Città eterna si trova lungo le rive del fiume Tevere ed è sicuramente da visitare  per i molti monumenti e i vari luoghi di interesse, ma anche per la magia e l'atmosfera notturna che saprà trasmettervi. Se quando tramonta il sole volete addentrarvi ed anche esplorare i luoghi emozionanti ed incantati vi consigliamo di non recarvi al Colosseo (la sera è chiuso), alla Fontana di Trevi o al Foro Romano (in quanto pieni di gente), ma puntate alla ricerca di tesori inesplorati alla luce della luna piena.
Iniziate questo vostro tour visitando la meravigliosa piazza del Campo de' Fiori (celebre per il rogo di Giordano Bruno) che è una piazza rettangolare situata di fronte alla famosa Piazza Navona.
 La piazza di Campo de' Fiori è attorniata da molti bar, locali notturni, ristoranti e negozi dove potrete passare una bella serata, magari osservando la cultura romana e quindi anche i romani accompagnati magari da un buon bicchiere di vino.
Oltre al Campo de' Fiori potrete visitare Piazza Navona che è 
il fulcro della città eterna. Qui potrete ammirare dei splendidi
 complessi architettonici, come la fontana dei quattro fiumi, 
ideata dal celeberrimo Gian-Lorenzo Bernini.
Un'altra piazza fantastica da visitare è piazza Venezia, che si trova
 in centro e prende il nome dal vicino palazzo Venezia.
Vi ricordiamo che la capitale italiana è una città dove 
potete passare delle giornate indimenticabili grazie 
allo spirito dei simpatici romani ed al privilegio di 
essere una città quasi totalmente immersa nel verde. 
Anche se non avete una meta potete passeggiare ammirando 
le fantastiche ville e i bei vicoli e panorami.
Non dimenticate che se amate vedere il panorama di Roma
di fare una scappata ai Parioli anche di notte, dove potrete 
godere di una panoramica mozzafiato sulla città
Visitate il lungotevere, perché anchè qui potrete ammirare 
i fantastici contorni della città eterna con i suoi ponti storici 
e l'isola Tiberina. Ad ogni modo, noi vi consigliamo di rivolgervi 
ad una guida turistica o di prepararvi un itinerario specifico 
per visitare la città di notte, perché in questo modo potrete 
veramente scoprire tutti i segreti di questo posto meraviglioso.

domenica 22 novembre 2015

Santuario del Divino Amore


Il santuario della Madonna del Divino Amore è un santuario di Roma composto da due chiese: quella antica è del 1745, quella nuova è invece del 1999. È tuttora una meta di pellegrinaggio cara ai romani. Durante l'estate ogni sabato si tiene un pellegrinaggio notturno a piedi da Roma al santuario. Il santuario è sede della parrocchia di Santa Maria del Divino Amore a Castel di Leva, eretta, in forza della lettera apostolica di papa Pio X Quamdiu per agri romani del 24 maggio 1912, con il decreto del cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani Cum Summus Pontifex del 1º dicembre 1932. Ma come visitare questo magico Luogo? 
A cominciare dalla chiesa più vecchia, risalente al 1975, 
L'Antico Santuario situato su una collinetta, che costituisce
 il cuore principale di tutto il complesso, La piccola chiesa
 fu realizzata nel 1744 su progetto dell’architetto napoletano
 Filippo Raguzzini. La miracolosa immagine della Madonna 
del Divino Amore vi fece il suo primo ingresso il lunedì di 
Pasqua del 1745, 19 aprile. Durante l’Anno Santo del 1750, 
il 31 maggio, il Cardinale Carlo Rezzonico, il futuro Clemente XIII,
consacrò la chiesa e il suo altare maggiore al Divino Amore.
Il 13 maggio 1883 la Miracolosa Immagine della Madonna v
enne incoronata dal Capitolo Vaticano.
Attraverso una passeggiata a piedi si passa a visitare le varie 
zone tra cui; la Torre del primo miracolo, e davanti ad essa si
 trova la Grotta di Lourdes, luogo di devozione a ricordo del 
centenario delle apparizioni della Beata Vergine a Lourdes, e
 dove molte persone si fermano a pregare e chiedere "Grazie".
Si prosegue verso i luoghi di preghiera fino ad arrivare al 
Nuovo Santuario, un'enorme costruzione moderna inaugurata
 nel 1999, il cui interno è molto suggestivo e costituito da 
grandi vetrate colorate.  Inoltre la progettazione
 del Nuovo Santuario, tuttavia, si rivelò di non facile attuazione
 per un suo armonioso inserimento nell’ambiente, nonostante 
fosse vivo il desiderio di esaudire il voto e si avvertisse
 la necessità di un tempio più rispondente alle esigenze pastorali.
All'esterno del nuovo santuario si trova un bellissimo laghetto
nel cui centro spicca il monumento a Cristo, in bronzo vetro 
e marmo
Il pellegrinaggio notturno a piedi si tiene ogni sabato, dal primo 
dopo Pasqua all’ultimo di ottobre con partenza a mezzanotte 
da Roma, Piazza di Porta Capena, e arrivo alle ore 5 della
 domenica al Santuario.
Oltre ai pellegrinaggi del sabato ne sono previsti due straordinari: 
il 14 agosto, vigilia dell'Assunzione di Maria SS.Ma, ed il 
7 dicembre,
 vigilia dell'Immacolata Concezione.
I pellegrini della notte percorrono la Via Appia Antica fino al
 Quo Vadis, quindi la Via Ardeatina, passando sopra le 
Catacombe di San Callisto e davanti al Mausoleo delle 
Fosse Ardeatine; essi portano ai piedi della Vergine
insieme alle proprie intenzioni, anche le necessità, 
le speranze della città eterna e la missione della Chiesa di Roma.
Vi possono essere anche cerimonie importanti come, matrimoni,
 battesimi ecc..

Info e Prenotazioni:
Ufficio parrocchiale: tel. 06.713518
L’appuntamento per l’inizio delle visite è nel piazzale 
antistante l’Antico Santuario. 

giovedì 19 novembre 2015

Vaticantreno, si parte: viaggio inedito ogni sabato mattina


È un viaggio inedito quello che si può compiere ogni sabato mattina partendo dalla stazione vaticana di San Pietro. Perché è la prima volta nella storia che la stazione del papa viene aperta al pubblico, così come la residenza estiva dei pontefici a Castel Gandolfo, dove il trenino è diretto. È stato papa Francesco a decidere l’apertura: «Io a Castel Gandolfo non vado, perché ho troppe cose da fare a Roma. Ma non voglio che queste ricchezze, queste bellezze, restino chiuse». E le richieste per la visita sono arrivate ancor prima del viaggio inaugurale avvenuto la scorsa settimana e, data l’eccezionalità dell’evento, su un vecchio trenino a vapore. I 280 posti a sedere sul convoglio moderno messo a disposizione dalle Ferrovie dello Stato per i viaggi dei turisti sono andati subito esauriti per le prime tre settimane. Con un biglietto unico di 40 euro si potranno visitare anche i Musei Vaticani e la Cappella Sistina (sono previste riduzioni per famiglie; si può consultare l’intero ventaglio delle offerte sul sito www.museivaticani.va).
Il palazzo apostolico e i viali bordati di rose
Il percorso nelle ville pontificie comincia dal palazzo apostolico di Castel Gandolfo, che sorge esattamente dove un tempo si trovava la città di Albalonga, leggendaria per aver dato i natali a Romolo e Remo, fondatori di Roma. L’edificio, che fu costruito intorno all’anno Mille dalla famiglia genovese dei Gandolfi, divenne patrimonio della Chiesa nel 1607, e una ventina di anni dopo Urbano VIII Barberini fu il primo a trascorrervi le vacanze. Si trovò talmente bene da decretare che le villeggiature papali dovessero svolgersi per sempre qui. Ora i sette grandi ambienti del primo piano del palazzo sono stati allestiti a museo, con i ritratti dei 51 papi che si sono succeduti negli ultimi cinquecento anni, da Giulio II della Rovere a Francesco Bergoglio, dipinto con semplice veste bianca e scarponcini neri, sformati e consunti. Sono invece in seta e ricami d’oro le pantofole e le vesti cerimoniali dei papi del passato, esposte tra i ritratti accanto a sontuosi reperti come sedie gestatorie, troni, scrittoi, manichini che riproducono, con abiti d’epoca, i vari personaggi della corte pontificia, oggi abolita. Li ha ritrovati, dispersi qua e là nei depositi vaticani, il curatore dell’allestimento, Sandro Barbagallo, sottraendoli alla polvere.

La berlina parcheggiata
In questa prima tappa dell’itinerario ci sono ancora due sorprese: l’ampio terrazzo che si affaccia sul lago e il balconcino dove i papi recitano la preghiera dell’Angelus quando sono in villeggiatura. In cortile è parcheggiata la berlina utilizzata da Giovanni Paolo II per muoversi tra le ville pontificie. I turisti saranno invece trasportati con i pullman e dai finestrini potranno ammirare i 55 ettari adagiati sul fianco della collina, tenuti in parte a giardino, in parte a bosco, in gran parte coltivati per rifornire la mensa del papa e delle alte gerarchie vaticane. Ogni mattina all’alba da qui parte un furgoncino con verdure, uova, latticini diretto alla dispensa delle cucine della Casa di Santa Marta e all’Annona del Vaticano, dove i prodotti eccedenti vengono venduti al pubblico. Si attraversano lentamente i viali bordati di rose, i pergolati ricoperti di viti e grappoli d’uva, i maestosi giardini all’italiana di villa Barberini. Si intravedono fontane e scalinate che si inerpicano tra la vegetazione verso la cima del colle, dove ci sono ancora i resti del teatro di Domiziano.

Le stalle e i pini «pettinati»
Si costeggiano le stalle con le mucche pezzate bianche e nere placidamente distese nell’erba a ruminare. I pollai con galline, tacchini e conigli che saltellano liberi in mezzo ai prati. Gli alveari annidati nei punti più riparati dal vento. I campi coltivati come cent’anni fa, con gli uliveti che si alternano a piccole vigne, i terrazzamenti e gli orti, i susini e i ciliegi piantati sull’orlo dei greppi perché vogliono un terreno drenato e inoltre non rubano spazio a colture più indispensabili. E poi ci sono i cipressi, alti, appuntiti, con la chioma così liscia che sembra fatta di velluto. I giardinieri li pettinano tre volte all’anno, nel verso dei rami, dal basso verso l’alto.

domenica 15 novembre 2015

Balthus alle Scuderie del Quirinale e Villa Medici


Si divide in due sedi, alle Scuderie del Quirinale e a Villa Medici, la grande mostra monografica che Roma dedica, a quindici anni dalla morte e a 15 dalla prima grande retrospettiva in Italia, a Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), pittore tra i più originali del Novecento.

Forti sono stati i legami di Balthus - nato a Parigi da madre russa e padre polacco - con l’Italia e con Roma in particolare, dove, come direttore dell’Accademia di Francia di Villa Medici, ha vissuto a lungo. La pittura italiana, in particolare Piero della Francesca e Mantegna, è stata una delle fonti di ispirazione più significative per la sua arte.

Questa mostra, a cura di Cecile Debray del Musée National d’Art Moderne/Centre Pompidou, porta nella Capitale circa duecento opere dell’artista, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei e americani e da collezioni private.
Le Scuderie del Quirinale ospitano i capolavori più noti, mentre a Villa Medici sono esposte le opere del soggiorno romano, e viene dato spazio alla pratica di lavoro nel suo atelier, ai procedimenti tipici della sua pittura, il modo di usare i modelli, la fotografia e la scenografia. In esposizione anche il progetto del restauro dell’edificio e dei giardini storici di Villa Medici.
L’enigmatica staticità, tipica della produzione di Balthus, viene analizzata alla luce dell’influenza oltre che del Rinascimento toscano e dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, anche della Nuova Oggettività tedesca e di alcuni modelli letterari. Viene sottolineata poi l’importanza di alcune amicizie, come quelle con Artaud, Derain e Giacometti.
 


Al Palazzo delle Esposizioni un ciclo di incontri e testimonianze che approfondiscono la figura e l’opera dell’artista completano la retrospettiva.

Scuderie del Quirinale - Villa Medici
Balthus
fino al 31 gennaio 2016
Info:
http://www.scuderiequirinale.it

giovedì 12 novembre 2015

Mostra Henry Moore


L'esposizione, realizzata in collaborazione con la Tate Gallery di Londra, offre al visitatore una selezione di sculture, bozzetti e disegni dell'artista inglese Henry Moore (1898–1986), scultore celebre per le sue opere astratte in bronzo di grandi dimensioni e per le sue sculture squadrate in marmo. Negli anni del secondo conflitto mondiale, Moore come molti dei suoi concittadini londinesi, era solito rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana e da qui trasse ispirazione per molte delle sue opere. Il suo stile, influenzato dall'arte primitiva e tribale, ruppe con i canoni classici tradizionali. Questo artista amava ispirarsi al corpo umano: le sue statue rappresentano corpi primitivi e deformati, spesso raffiguranti donne, simbolo di fertilità, o figure supine che sottolineano come l'uomo appartenga alla natura, tema interpretato come un segno di speranza e di fede nell'umanità, un messaggio positivo che ha contribuito al successo goduto da Henry Moore dopo la Seconda Guerra mondiale.
Fino al 10 gennaio 2016
MUSEO NAZIONALE ROMANO ALLE TERME DI DIOCLEZIANO. Viale Enrico De Nicola, 79. Orario: aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.30; chiuso il lunedì (eccetto lunedì in Albis e durante la settimana della cultura), 1 gennaio, 25 dicembre. La biglietteria chiude alle 18.30.
Ingresso: biglietto unico valido 3 giorni per 4 siti (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano), intero € 7, ridotto € 3,50 per i cittadini dell'Unione Europea tra i 18 e i 24 anni e per i docenti dell'Unione Europea. In caso di mostra in una qualsiasi delle sedi del Museo Nazionale Romano il costo del biglietto viene aumentato di €3. Gratuito per i visitatori di età inferiore ai 18 anni.

domenica 8 novembre 2015

Gladiatores e Agone Sportivo. Armi e Armature dell’Impero Romano


Un viaggio alla scoperta della gladiatura, espressione distintiva della cultura romana antica, nella affascinante cornice dello Stadio di Domiziano, aperto al pubblico da poco tempo dopo anni di restauro. La mostra, suddivisa in sei sezioni, ripercorre la storia dell'armamento dal IV secolo a.C. fino al II secolo d.C., con l'esposizione di oltre 300 esemplari tra armi, armature e accessori vari, così come strumenti musicali e maschere tragiche.
Fino al 31 dicembre
STADIO DI DOMIZIANO, Via di Tor Sanguigna 3. 
Per informazioni: 0645686100. Orario: lunedì-domenica 10.00-19.00; sabato 10-20. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Ingresso: €8; ridotto € 6.

venerdì 6 novembre 2015

Caravaggio- l’artista e i suoi pellegrini


Michelangelo Merisi da Caravaggio, il faro di riferi- mento nell'immaginario artistico collettivo, trionfò nella Capitale proprio in occasione di un Giubileo, quello del 1600, che artisticamente può essere paragonato solo ed esclusivamente a quello fondamentale del 1300. La visita ai luoghi caravaggeschi, non a caso, è una delle preferite dai visitatori della Capitale e, in occasione dell'anno giubilare, gli itinerari alla scoperta dei capolavori dell'artista vengono trattati e approfonditi come percorsi di fede per i pellegrini.
Nel luglio del 1599 l'artista riceve la commissione per i dipinti della Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, la cui visita, imperdibile, rientra ancora oggi tra i percorsi artistici preferiti dai visitatori della Capitale.
Le due tele presenti nella Cappella, la Vocazione e il Martirio di San Matteo, erano già pronte l'anno successivo alla commissione; per la pala d'altare, con il San Matteo e l'angelo, ci vollero due anni in più.
Le tre opere che compongono il ciclo pittorico di San Matteo costituiscono la vera anima dell'edificio: un'esplosione di note, colore, luci ed ombre in un'atmosfera in cui il protagonista sembra più il carnefice che il martire. L'ambientazione è all'interno di una Chiesa perchè la leggenda vuole che San Matteo sia stato ucciso dopo aver celebrato l'Eucaristia. La sensazione è quella di rivivere il martirio da spettatore e testimone, insieme agli altri personaggi e all'artista stesso, che appare in autoritratto, incredulo, afflitto, impaurito dalla realtà del fatto e dal suo tempo, reso così naturale e vero per la scelta artistica di un'ambientazione tipicamente seicentesca. Con la rivelazione della pittura di Caravaggio, il Giubileo del 1600 offrì, nelle chiese, immagini della grazia divina alla massa dei fedeli che, per la prima volta, potevano immergersi nel messaggio morale, riconoscersi e riconoscervi i valori.
Contemporaneamente a San Luigi dei Francesi, Caravaggio esegue nell'anno giubilare la decorazione della Cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo, costituita da due dipinti: la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di San Pietro.
Nella prima opera, l'artista volle mettere in risalto la luce di Cristo, che esorta Paolo sulla via di Damasco a divenire suo testimone. Celebre il cavallo nella scena, sono la grandezza e il realismo della sua figura a dominare la tela, così come per la seconda opera è la croce di San Pietro a definire la diagonale della composizione, simbolo dell'erezione della Chiesa che Cristo ha fondato in Pietro.
Il realismo di queste rappresentazioni fu volutamente ricercato dall'artista, per rendere la materia divina comprensibile e vicina, accessibile al cuore e alla mente dell'osservatore.
Perfettamente in linea con la sua missione artistica e morale non poteva mancare, tra i capolavori di Caravaggio a Roma, facilmente visitabili e gratuiti, la rappresentazione dei pellegrini stessi e delle loro emozioni. La Madonna dei Pellegrini, conosciuta anche come Madonna di Loreto, fu realizzata da Caravaggio tra 1604 ed il 1606, conservata nella Cappella Cavalletti della Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio.
Benchè opera molto discussa e criticata per il suo realismo estremo, la rappresentazione di una umanità sofferente e affaticata di fronte alla Vergine che torna a benedire i suoi pellegrini, è non solo perfetta, ma umanamente e collettivamente sentita e vissuta, al di là dei tempi, nell'assoluto valore della fruizione dell'opera d'arte.

CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI.
Piazza di San Luigi de' Francesi. Tel. 06688271
BASILICA DI SANTA MARIA DEL POPOLO.
Piazza del Popolo, 12. Tel. 063610836
BASILICA DI SANT'AGOSTINO.
Piazza di Sant'Agostino. Tel. 0668801962