venerdì 20 gennaio 2012

Ombre di guerra



Novanta scatti di altrettanti fotografi eccellenti che ritraggono scene di dolore e aberrazione umana: uomini impiccati a testa in giù, bambini mutilati, donne violate nella loro identità religiosa, cadaveri di soldati, ma anche militari che si abbandonano ad atteggiamenti di violenza gratuita contro persone inermi o appena uccise. Questo l'eloquente materiale fotografico esposto nell’ambito della mostra “Ombre di guerra”, raccolto grazie a un progetto della Fondazione Veronesi legato alla terza edizione della conferenza internazionale “Science for Peace”, che si è tenuta lo scorso novembre a Milano, con l’obiettivo di diffondere la cultura della pace e di ridurre progressivamente le spese militari a favore di maggiori investimenti in ricerca e sviluppo.
Al centro della mostra l’orrore dei conflitti del secolo raccontato da grandi reporter del novecento, per offrire una lettura critica a partire proprio da quelle immagini che hanno costruito, nel tempo, una vera e propria estetica della guerra. A essere svelata è una galleria di volti e di situazioni tragiche, come il celebre miliziano ripreso da Robert Capa, colpito a morte nella guerra civile spagnola nel 1936, accompagnate da un testo che illustra la storia stessa della foto, ne ricostruisce il contesto e ne enfatizza il valore simbolico acquisito negli anni. Un percorso intenso e doloroso, scandito da immagini “deflagranti”, offerte allo sguardo del pubblico per conoscere, ricordare, e soprattutto per riflettere sull’assurdità di tutte le guerre.

Fino al 5 febbraio
“Ombre di guerra”
Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Anguillara. Informazioni: 060608. Orario: 9-19, chiuso il lunedì. Ingresso: €9, ridotto €7

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