venerdì 28 febbraio 2014


Un corpus di oltre 60 sculture in marmo di Auguste Rodin per una mostra nata sotto il genio di Michelangelo, l’artista che più di tutti ispirò il francese. Non a caso è stata inaugurata il 18 febbraio, 450mo anniversario della morte di Buonarroti, e non a caso è allestita alle Terme di Diocleziano. Gli ambienti che nell’antica Roma costituivano il cuore dell’edificio termale, furono trasformati da Michelangelo per la realizzazione della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri Cristiani. Negli altri ambienti delle Terme sorse, ideato dallo stesso artista, il Convento dei Certosini, col chiostro dalle limpide linee, inserito nel percorso museale. In questo contesto storico architettonico, due imponenti e antiche aule del complesso termale accolgono le tre sezioni della mostra, in cui si legge tutta l’influenza di Michelangelo sullo scultore francese. Roma è stata fondamentale nella formazione di Rodin, a cominciare dalla visione della Cappella Sistina, dove scopre il peso dei vuoti e dei pieni nella pittura di Michelangelo, sistema che poi riporta nella sua grammatica modellativa, mentre dal Mosè di San Pietro in Vincoli riprende la funzione di quinta scenografica, senza dimenticare il “non finito” michelangiolesco che per il grande maestro francese avrà anche un valore pratico, catturando la luce e riflettendola sulle superfici finite.
La mostra si apre con il tema dell’illusione della carne e della sensualità, intorno a cui si sviluppa la prima sezione, nella quale sono raccolte alcune opere giovanili, di stampo  classico, fra cui il celeberrimo Homme au nez cassé, rifiutato dal Salon parigino del 1864, un ritratto omaggio al grande genio Michelangelo.
Al vertice di questa sezione sarà Il bacio, la scandalosa scultura che rappresenta due amanti e fece scalpore nella Francia di fine Ottocento, opera che ancora conquista i visitatori del Musée Rodin.
Fino al 25 maggio 2014
Terme di Diocleziano - Via Enrico de Nicola 76 -Roma

Nessun commento:

Posta un commento