martedì 24 settembre 2013

La Villa di Livia


Denominata dalle fonti antiche ‘ad gallinas albas’, in ricordo di uno straordinario evento occorso a Livia, sposa di Ottaviano Augusto, mentre si recava nei suoi possedimenti: “…a Livia Drusilla…un’aquila lasciò cadere dall’alto in grembo…una gallina di straordinario candore che teneva nel becco un ramo di alloro con le sue bacche. Gli aruspici ingiunsero di allevare il volatile e la sua prole, di piantare il ramo e custodirlo religiosamente. Questo fu fatto nella villa dei Cesari che domina il fiume Tevere presso il IX miglio della Via Flaminia, che perciò è chiamata alle Galline; e ne nacque per prodigio un boschetto. La collocazione topografica e gli imponenti muri di costruzione della ‘basis villae’,hanno esposto il complesso a ripetute spoliazione dalla fine dell’impero in poi. I primi scavi del sito risalgono al 1863-1864, quando venne scoperta la statua di Augusto di Prima Porta, oggi ai Musei Vaticani e alcuni ambienti sotterranei, come il famoso ipogeo con affreschi di giardino. Nel 1944 un ordigno danneggiò la sala sotterranea, usata anche dai militari come bivacco. Nel dopoguerra si decise di staccare le preziose pitture (1951), che vennero trasferite nel Museo Nazionale Romano e ora esposte a Palazzo Massimo alle Terme dove si trovano tutt’oggi. Solo nel 1973 la villa venne espropriata ai privati proprietari, creando un parco pubblico, e nel 1982 si è iniziato il restauro delle strutture superstiti. Di recente gli affreschi, maggior motivo di attrazione del sito, sono stati riprodotti in fedeli pannelli posti sul sito originario. Nell’Antiquarium, posto presso l’ingresso attuale dell’area archeologica, sono esposti i reperti più significativi rinvenuti nel sito.
Orario di apertura: Da lunedì a venerdì aperto solo su richiesta.Domenica aperto la prima settimana, la terza e la quinta (se c’è) alle 10.00, alle 12.00, alle 14.00 e alle 16.00. Chiuso il sabato, il 25 dicembre e il 1 gennaio.
Ingresso gratuito.
Prenotazioni: Tel. e fax: 0633626826.

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